Elio Germano ha vinto il primo premio ex aequo come miglior attore al Festival internazionale di Cannes 2010. Ci congratuliamo con lui, non solo per l’interpretazione del film “La nostra vita”, ma anche per le parole con cui ha commentato l’importante riconoscimento «[…] e poi siccome i nostri governanti in Italia rimproverano sempre al cinema di parlare male della nostra nazione, io volevo dedicare questo premio all’Italia e agli italiani, che fanno di tutto per rendere l’Italia un paese migliore, nonostante la sua classe dirigente». Parole limpide e severe, che non per caso sono state censurate dal Tg1 del servitore Minzolini.
Elio Germano è uno dei pochissimi attori italiani che si fanno scrupolo di coltivare l’impegno civile come una priorità assoluta. Il 3 ottobre del 2008, insieme a Elena Vanni, mise in scena nella nostra città e all’Arci Kroen di Villafranca lo spettacolo teatrale “Verona caput fasci”, volendo prendere parte al dolore e allo sdegno per il recente assassinio di Nicola Tommasoli. Il testo, scritto da entrambi gli attori, riproponeva gl’interventi fatti da alcuni consiglieri comunali di Verona, per osteggiare la risoluzione con la quale il Parlamento europeo (8.2.1994) aveva raccomandato agli stati membri la tutelare e la promozione dei diritti delle persone glbt. Quegli interventi, volgari e omofobici, furono il preludio che portò la maggioranza del Consiglio ad approvare la mozione n. 336, del 14 luglio 1995, con cui il Comune di Verona rigettava (e rigetta!) le risoluzioni comunitarie. Elio Germano ed Elena Vanni avevano voluto che lo spettacolo approdasse anche a Verona, perché ritenevano che le parole risuonate in Consiglio facessero parte dello stesso clima di intolleranza che aveva portato all’omicidio di Nicola Tommasoli .
cittadine e cittadini dell’ “Assemblea 17 maggio”
Verona, 25 maggio 2010
Elio Germano è uno dei pochissimi attori italiani che si fanno scrupolo di coltivare l’impegno civile come una priorità assoluta. Il 3 ottobre del 2008, insieme a Elena Vanni, mise in scena nella nostra città e all’Arci Kroen di Villafranca lo spettacolo teatrale “Verona caput fasci”, volendo prendere parte al dolore e allo sdegno per il recente assassinio di Nicola Tommasoli. Il testo, scritto da entrambi gli attori, riproponeva gl’interventi fatti da alcuni consiglieri comunali di Verona, per osteggiare la risoluzione con la quale il Parlamento europeo (8.2.1994) aveva raccomandato agli stati membri la tutelare e la promozione dei diritti delle persone glbt. Quegli interventi, volgari e omofobici, furono il preludio che portò la maggioranza del Consiglio ad approvare la mozione n. 336, del 14 luglio 1995, con cui il Comune di Verona rigettava (e rigetta!) le risoluzioni comunitarie. Elio Germano ed Elena Vanni avevano voluto che lo spettacolo approdasse anche a Verona, perché ritenevano che le parole risuonate in Consiglio facessero parte dello stesso clima di intolleranza che aveva portato all’omicidio di Nicola Tommasoli .
cittadine e cittadini dell’ “Assemblea 17 maggio”
Verona, 25 maggio 2010