26 settembre 2010

Governo, Rettori e Confindustria accelerano sull'approvazione della riforma. Fermiamoli!

Sta proseguendo il dibattito all'interno della Commissione Cultura della Camera. Nella giornata di ieri sono stati ascoltati i pareri della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) e di Confindustria. L'indicazione unanime emersa è chiara: bisogna accelerare sui tempi di approvazione del DDL Gelmini ed il testo alla Camera non dovrà essere modificato rispetto a come è stato approvato dal Senato.
"La Riforma universitaria è un treno che non va perso e deve arrivare in porto rapidamente" ha dichiarato Enrico Decleva - Magnifico dell'università di Milano e presidente della Crui.
"Questa riforma deve passare come è uscita dal Senato» ha spiegato al termine dell'audizione il vice presidente di Confindustria per l'Education Gianfelice Rocca per il quale il ddl va approvato in aula entro metà ottobre, prima della sessione di bilancio.
Alle dichiarazioni di Crui e Confindustria hanno subito fatto seguito quelle del Governo che ha anticipato l'inizio della discussione della riforma alla Camera al 4 ottobre.

Governo, Rettori e Confindustria hanno dunque paura. Paura delle rivolte studentesche che stanno per esplodere in tutti gli atenei e in tutte le scuole italiane. Paura dell'indisponibilità dei ricercatori a sostenere incarichi didattici, forma di protesta che di fatto ha bloccato l'inizio degli anni accademici ovunque. Paura della diffusione virale della protesta, che dalle scuole e le università potrebbe allargarsi a macchia d'olio, legandosi alle lotte dei lavoratori come certamente avverrà il 16 ottobre, in occasione della manifestazione nazionale dei metalmeccanici.

Non abbiamo motivo dunque di essere preoccupati di questa anticipazione da parte del Governo che, anzi, è sintomo di estrema debolezza. E' necessario cominciare a mobilitarsi fin da subito in tutte le scuole e tutte le università, convocare assemblee di facoltà e d'ateneo, saldarsi fin da subito alla protesta dei ricercatori, degli insegnanti precari e alle lotte dell'intero mondo del lavoro.

Il Governo ha intenzione di discutere il DDL Gelmini il 4 ottobre alla Camera? Bene, noi ci saremo.

Ma allo stesso tempo riteniamo necessario guardare oltre la sola riforma Gelmini e affrontare i problemi della crisi e gli attacchi di Governo e Confindustria nel loro complesso. Non vogliamo il semplice ritiro di una riforma, non ci accontenteremo dei quattro spicci che ci regalerà Tremonti.
Noi vogliamo rovesciare un paradigma: quello per cui a pagare siano sempre lavoratori e lavoratrici, precari e precarie, studenti e studentesse. Con questa convinzione andremo avanti determinati, ci riapproprieremo della scuola e dell'università pubblica, conquisteremo diritti, difenderemo il lavoro, eroderemo i loro profitti.

Un autunno di grandi rivolte è alle porte, Governo e padroni lo hanno capito. Ora sta a noi non deluderli!

Ateneinrivolta - Roma

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