18 settembre 2010

La Lega avanza in Fondazione Cariverona

BANCHE E POLITICA. Ieri pomeriggio il rinnovo dell'organismo collegiale di via Forti che vede almeno 11 consiglieri su 25 vicini all'area del Carroccio. Il Consiglio generale riconferma la fiducia al presidente Paolo Biasi. La sua elezione e quella del cda il 22 ottobre. Una sola sorpresa: Wilmo Ferrari dentro, Sardos fuori

La Lega fa il botto nella minirivoluzione del Consiglio generale della Fondazione Cariverona, presediuta da Paolo Biasi, rinnovato ieri nella sede di via Forti, per 25 su 32 componenti (sette membri non erano in scadenza). Il Carroccio del sindaco Flavio Tosi riesce così a piazzare 10 consiglieri (ma diventeranno 11) di militanza o di area leghista, sui 25, di cui 18 votati sulla base delle terne presentate e sette di nomina diretta. Dei 18 inoltre, 10 sono nuovi. A testimonianza di un cambio della guardia che deriva da nuovi equilibri politici, con il centrodestra (Lega e Pdl) in maggioranza. Ma, a questo punto, con la Lega sempre più determinante nel definire indirizzi e strategie della Fondazione bancaria, primo azionista italiano di Unicredit dove ha il 4,63 per cento delle quote.
AUTONOMIA. Ha presieduto la riunione di ieri Biasi, che in avvio ha informato il Consiglio sulle iniziative giudiziarie in corso che lo riguardano relativamente alla sua attività imprenditoriale. Dopo la comunicazione ha lasciato la seduta, da lì guidata dal vicepresidente Eugenio Caponi.
Il Consiglio a quel punto ha espresso la piena fiducia a Biasi non ravvisando, statuto alla mano, che vi fossero condizioni per una sua sospensione dall'incarico in Cariverona. E sottolineando la bontà dell'operato della Fondazione nel salvaguardare l'autonomia territoriale dell'ente e la sua progettualità e nell'assegnare denaro per attività di assistenza sanitaria, culturale e dell'istruzione. Biasi è poi rientrato e ha espresso ai consiglieri uscenti un vivo ringraziamento per l'impegno da loro profuso a servizio della Fondazione e delle comunità locali.
SORPRESA. Pesi e contrappesi però sono cambiati. Dei 25 consiglieri nominati ieri, e fra quelli indicati dal sindaco Flavio Tosi nelle terne, della galassia leghista fanno parte l'avvocato Giovanni Maccagnagni, già assessore comunale, membro del Collegio dei Garanti del Comune, l'ingegner Cesare Locatelli, coordinatore dei dipartimenti tecnici dell'Azienda Ulss 20 e dell'Azienda ospedaliera, e Damiano Monaldi, già consigliere provinciale (ex Fi). Il quarto che esce dalle terne non è leghista ed è, invece, la sorpresa di questo giro di nomine: stiamo parlando di Wilmo Ferrari, commercialista, già deputato e sottosegretario alle finanze per la Dc e assessore a Verona, oltre che presidente dell'Amt, esponente dell'area ex Popolari della Margherita e comunque del centrosinistra. Il suo nome rientrava nella terna presentata al sindaco Tosi dal Pd, per le minoranze.
FUORI. È rimasto fuori dalle terne invece, Gian Paolo Sardos Albertini, avvocato, presidente uscente dell'Agsm, già consigliere della Lista Tosi, che però potrebbe rientrare nel futuro Consiglio di amministrazione della Fondazione (sarebbe quindi l'undicesimo uomo di area Lega) composto da otto membri, compreso il presidente e due vice, che verrà eletto il 22 ottobre dallo stesso Consiglio generale. Nel cda, si dice come vicepresidente, potrebbe entrare a far parte anche lo stesso Maccagnani; va ricordato che i membri del cda, compreso il presidente, possono essere scelti anche dall'esterno del Consiglio generale.
La Lega esprime nel nuovo Consiglio generale anche Paolo Richelli, architetto, e poi Claudio Ronco e Michele Romano, già direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Verona. Questi, sulla base delle indicazioni, vengono nominati direttamente dal presidente sentiti i soprintendenti, i direttori generali delle Ulss di Verona, Vicenza e Belluno. Nell'area leghista anche Giuliano Lunardi, di Legnago, Sergio Genovesi indicato dal sindaco di Mantova, Serena Todescato per la Provincia di Vicenza e Giuseppe Dalle Mulle per il sindaco di Feltre.
Fra i nomi nuovi, poi, entra nel Consiglio generale Nicola Sartor, già sottosegretario all'economia nel Governo Prodi, espresso dall'Università di Verona. I sette membri del Consiglio generale non in scadenza sono Alberto Aldegheri per la Camera di Commercio di Verona, Giovanni Sala, avvocato veronese, cooptato e, per la Provincia di Verona Luigi Centurioni. Quindi Manlio Sorio per il Comune di Bassano, Silvano Spiller (Camera di Commercio di Vicenza), Rosabianca Guglielmi, per l'Azienda ospedaliera di Vicenza, Ruggero Boschi, cooptato.

Enrico Giardini L'Arena 18/09/2010