18 ottobre 2010

Casa Pound flirta con il Pdl. Via Dell'Utri

di Saverio Ferrari
Grandi manovre nell'estrema destra
La prima notizia si colloca nel solco dei finanziamenti, diretti o indiretti, erogati ormai a piene mani dagli amministratori locali del Pdl all'estrema destra milanese. Nel giugno scorso scrivemmo di un debito all'incirca di sette mila euro per fusti di birra non pagati, lasciati da Cuore nero al momento della chiusura della propria sede di via Pareto. Parlammo dell'interessamento a farvi fronte, senza ricever alcuna smentita, da parte dell'assessore regionale del Pdl alla Cultura e alle politiche giovanili, Massimo Buscemi, come riconoscimento del sostegno ricevuto in campagna elettorale da Cuore nero, poi trasformatosi in Casa Pound Milano.
Ora, sembrerebbe che dietro l'apertura della nuova sede di Casa Pound, temporaneamente sistemata presso i Volontari verdi di Mario Borghezio in via Bassano del Grappa, vi siano alcuni consistenti contributi in denaro provenienti dal medesimo assessorato. Si dice anche con una certa insistenza che i nuovi locali dovrebbero presto aprire in porta Ticinese o al quartiere Gratosoglio.
Secondo alcune indiscrezioni, a incontrarsi con gli emissari dell'assessore sarebbe stato un avvocato, parente di "Marchino" Arioli, il nuovo capo di Casa Pound a Milano, dopo la scelta di Francesco Cappuccio di infilarsi in pianta stabile, in ambito Lega nord, nel comitato Milano capitale, finanziato dall'imprenditore Franco Polver. Attendiamo, come sempre, smentite o precisazioni.
Dietro le quinte farebbero capolino i sempre più stretti rapporti con Marcello Dell'Utri. Si parla, infatti, anche di una possibile candidatura dello stesso Gianluca Iannone nelle file berlusconiane o storaciane. D'altro canto Massimo Buscemi, oltre a essere in quota a Comunione e liberazione, è assai vicino allo stesso Dell'Utri, una figura in questi ultimi tempi capace di attrarre diversi altri esponenti dell'estrema destra milanese. A Milano Casa Pound tenterebbe dunque un rilancio in termini nuovi, in contiguità col Pdl, allentando le relazioni con le altre realtà del neofascismo. Ma è il nodo dei rapporti con il Pdl a scandire per tutta l'area comportamenti e modalità di esistenza.
La Destra di Francesco Storace, che ha già stretto con il Pdl un'alleanza per le prossime elezioni politiche e amministrative, anche a Milano ha inglobato i militanti di Fiamma futura, legati al Veneto fronte skinheads di Piero Puschiavo, espulsi dalla Fiamma tricolore. La nuova sede degli Hammer, appena inaugurata in viale Brianza, a poche centinaia di metri sia da piazzale Loreto sia dalla stazione Centrale, un «avamposto», come è stato detto, per «contrastare l'invasione di immigrati e zingari», è nata grazie proprio ai buoni uffici dell'area della destra sociale ex An, ora nel Pdl, capitanata dagli onorevoli Carlo Fidanza e Paola Frassinetti, desiderosi di convogliare i voti su Antonluca Romano, ex segretario milanese di Azione giovani, prossimo candidato in consiglio comunale. Una scelta al momento non condivisa da tutti. Circola infatti anche il nome dell'avvocato Benedetto Tusa, ex dirigente del gruppo terroristico La Fenice (Ordine nuovo a Milano), poi in Alleanza cattolica. Dal canto suo, il gruppo di giovani legati a Matteo "Stizza" Pisoni, fuoriuscito da Cuore nero per confluire con Area Identitaria nel Pdl, più volte ha bussato alla porta di Lino Guaglianone, a suo tempo finanziatore del centro di via Pareto, per trovare una sede. Una corsa ad accreditarsi che coinvolgerebbe anche i finiani. All'ultima riunione milanese infatti erano presenti Alberto Arrighi e Stefano Lo Surdo, già deputati di An, poi con Storace, la consigliera comunale Barbara Ciabò, passata da Forza Italia a La Destra, poi ancora nel Pdl, Fabrizio Fratus e Marco Valle, provenienti entrambi dalla Fiamma tricolore.
Tutto è dunque in movimento. Anche Forza nuova, in preda a continue emorragie interne, mentre tratta sottobanco un posto nelle liste del Pdl, è in cerca di visibilità con continue provocazioni davanti ad alcuni licei milanesi, il Manzoni in particolare, all'interno del quale non ha alcuna presenza. C'è chi, invece, già in pianta stabile nel partito di Berlusconi, continua a tessere rapporti. È il caso di Roberto Jonghi Lavarini, iscritto al Circolo del buon governo di Dell'Utri e assiduo frequentatore delle associazioni reducistiche degli ex combattenti di Salò, che è stato visto a una "serata poetica" organizzata dalla sedicente Accademia dei Nobili nientemeno che con il Gran Maestro Licio Gelli. Nell'occasione era anche presente il marchese Vittorio Pancrazi, gran cancelliere dell'Ordine di San Giuseppe, una loggia cavalleresca di cui fa parte il generale Amos Spiazzi di Corte Regia, vecchio militare in pensione coinvolto, ma sempre assolto, nei processi per il golpe Borghese e la strage del 17 maggio 1973 davanti alla Questura di Milano. Un mondo, quello delle logge e degli ordini cavallereschi, su cui presto sarebbe il caso di tornare, popolato da aristocratici, più o meno decaduti. Una ragnatela con troppe figure interne al neofascismo, da sempre in bilico fra affari e pratiche iniziatiche.
L'unica anomalia, nel quadro delle destre milanesi, è oggi rappresentata da un altro nobile, il barone Tomaso Staiti di Cuddia delle Chiuse, 25 lettere di cognome, ex federale missino e grande amico di Stefano Delle Chiaie, che insieme a un gruppo di aderenti al Movimento nazionalpopolare sta cercando di inserirsi nel Movimento 5 stelle di Beppe Grillo.

il manifesto 17/10/2010