30 ottobre 2010

Sabato 30 ottobre: tutt* a Napoli in difesa del diritto allo studio e per unire le lotte!


E pensare che da grande volevo insegnare… Quante volte questo pensiero ci è balenato per la testa!
Una frase costante ripetuta tra i corridoi delle facoltà, nelle aule, una prospettiva di vita, di lavoro, un sogno infranto dal sistema di privatizzazione e tagli dei governi degli ultimi 10 anni. Il colpo di grazia definitivo è previsto dalla nuova finanziaria in discussione in questo mese alle camere, che prevede:

• la riduzione del 17% (43.000 addetti) del personale tecnico e ausiliario delle scuole (significa che ci saranno meno ore di laboratorio e taglio delle sperimentazioni), nonché di 87.000 docenti nei prossimi tre anni.
• 4.000 istituti scolastici a rischio soppressione.
• aumenterà l'affollamento degli studenti per classe (classi più numerose) con le conseguenti difficoltà didattiche e formative.
• abolizione del tempo pieno e la reintroduzione del maestro unico per le elementari.
• aumento delle tariffe per le scuole dell’infanzia, le mense e il trasposto scolastico, diminuzione dei servizi scolastici fondamentali che causerà maggiore difficoltà di integrazione per i bambini migranti e rom.
• tagli ai centri di educazione per adulti e corsi serali. Non vengono dati fondi per il diritto allo studio e per l'edilizia scolastica.

Questo progetto di distruzione della scuola pubblica italiana si somma ai tagli all'università – 7 miliardi di euro in tre anni a scuola e università, 400 milioni tra il 2010 e il 2013 al Fondo di Finanziamento Ordinario delle università -, alla sanità – 5 miliardi in tre anni -, e agli enti locali – 20 miliardi. D'altra parte nello stesso documento di programmazione finanziaria si trovano lo di stanziamento di fondi per “le grandi opere” come il ponte sullo stretto e la Tav (14 miliardi nel biennio 2009-2011), l'aumento del 10% dei fondi destinati alle “missioni umanitarie all'estero” - 15 miliardi è la spesa prevista solo per l'acquisto di un caccia bombardiere.
Nelle nostre Facoltà gridiamo ogni giorno che i soldi per la scuola, per l'università e per la ricerca pubblica ci sono, basta cambiare rotta alle politiche nefaste di questo Governo. Lo abbiamo gridato in piazza il 16 ottobre, con i lavoratori e le lavoratrici della Fiom, chiedendo uno sciopero generale, che blocchi il Paese e che metta veramente paura a questo Governo.

E' per questo che scenderemo tutte e tutti a Napoli il 30 ottobre alla manifestazione convocata dai precari della scuola, per unire le lotte, per fermare questa finanziaria di lacrime e sangue, per dire che non abbiamo paura dei loro ricatti e che non ci fermeremo finché non ci sarà un'altra via di uscita dalla crisi.

Stiamo organizzando i pullman per la partenza da Roma!
Per informazioni: 3498414017

Atenei in Rivolta - Roma