18 dicembre 2011

I semi dell'odio germogliano....


L’Italia non è un paese razzista, le sue leggi e le sue istituzioni invece lo sono.

Qualche giorno fa un gruppo di “bravi cittadini” di Torino (con la presenza della presidente della circoscrizione e segretaria del PD torinese) ha pensato bene di vendicare un inventato stupro contro una “donna italiana” andando in corteo a bruciare un campo Rom situato nel quartiere.

L’altro giorno a Firenze un neonazista italiano – ovviamente subito derubricato a “folle” – ha sparato su ragazzi senegalesi che vendevano al mercato, uccidendone due di loro e ferendone altri.Ma non c’è nulla di cui stupirsi, purtroppo. Dopo anni di razzismo istituzionale si vedono i frutti velenosi. In questo paese ci sono forze politiche di destra (dalla Lega al Pdl) che sui provvedimenti razzisti e xenofobi hanno costruito una parte importante delle loro fortune elettorali; c’è il principale partito di “opposizione” che ha inseguito la retorica della “sicurezza, del controllo, della tolleranza zero” fino ad applicare nelle diverse città (Firenze compresa) ordinanze che discriminano i migranti e impediscono la loro libertà di circolazione; e c’è una destra radicale che ha rialzato la testa e si permette le sue scorribande razziste e fasciste, spesso protetta e coccolata dallo stesso Pdl che fornisce sedi, coperture istituzionali, patrocini. Vogliamo la chiusura immediata delle sedi neofasciste – in particolare di Casa Pound, che riceve da anni sostegni diretti e indiretti dalle istituzioni e dai partiti di centrodestra.

All’odio e alle politiche razziste si deve rispondere con una forte mobilitazione dei migranti e degli antirazzisti, delle organizzazioni democratiche e antifasciste – non solo per mostrare solidarietà e vicinanza alle famiglie delle vittime e alle comunità colpite – ma soprattutto per imporre un’alternativa politica e sociale abrogando ordinanze e leggi razziste come la Bossi-Fini, per la chiusura dei Cie, per la fine dello sfruttamento del lavoro migrante, per nuove norme sulla cittadinanza e l’apertura delle frontiere europee.

Per questo saremo nelle piazze il 17 e il 18 insieme alle comunità migranti nella giornata globale dei diritti dei migranti, che assume ora un carattere di mobilitazione antirazzista e solidale.

Sinistra Critica - Organizzazione per la sinistra anticapitalista