Le pesantissime accuse (collaborazione con talebani e Al Qaeda) e le vicende che ne rappresentano il contorno – voci pilotate di ammissioni di colpevolezza e manifestazioni organizzate contro l’ospedale di Emergency che sarebbe “un pericolo per la sicurezza della regione” – confermano solamente che ancora una volta qualcuno cerca di colpire Emergency e il suo ruolo in Afghanistan, con l’obiettivo di screditarne la credibilità e indurla a lasciare il paese. Come sostiene giustamente Gino Strada “non vogliono testimoni” – che, aggiungiamo noi, possano raccontare al mondo la realtà della guerra della Nato, una guerra fatta di bombardamenti, morti civili, corruzione politica e violazione dei diritti della popolazione afghana, in un “gioco” speculare a quello dei fondamentalisti (siano essi talebani o gruppi alleati di Karzai e della Nato).
Ci preoccupano le parole del ministro Frattini e del sottosegretario Mantica (gli arresti devono “far riflettere Gino Strada e la sua organizzazione, che forse da umanitario fa un po' troppa politica”), perché mostrano la volontà politica del governo di coprire l’attacco a Emergency.
Noi stiamo con Emergency e chiediamo a quello che in questi anni è stato ed è il “popolo della pace” di mostrare in tutti i modi la sua solidarietà a questa organizzazione e di tornare a manifestare la sua opposizione alla guerra della Nato – chiedendo ancora una volta che siano rispettati i diritti di tutte/i i in Afghanistan: i diritti delle donne e delle forze progressiste, il diritto di chi opera davvero per la pace e la convivenza.
Esecutivo nazionale Sinistra Critica – organizzazione per la Sinistra anticapitalista