25 giugno 2010

25 giugno 2010: SCIOPERO GENERALE CGIL: il volantino distribuito in manifestazione

LE NOSTRE VITE VALGONO PIU' DEI LORO PROFITTI
Manovre, rapine e ricatti: si può resistere!


La rapina La manovra finanziaria del governo Berlusconi e della Confindustria (pienamente appoggiata dalla Lega Nord, che mostra così il vero volto di forza alleata del padronato contro i lavoratori) è un decreto di lacrime e sangue per tutti i lavoratori, che divide il settore privato da quello pubblico, per provocare ulteriori divisioni e "guerre tra poveri". La manovra blocca i salari dei lavoratori pubblici, aumenta l'età pensionabile per le donne, taglia selvaggiamente i trasferimenti per gli enti locali, colpisce i servizi di base come asili, sanità, assistenza, trasporti, oltre al massacro per la scuola pubblica. Ma il padronato è all'attacco anche sui beni comuni. La presidente di Confindustria Marcegaglia ha applaudito al decreto Ronchi che privatizza le gestioni dell'acqua, dei rifiuti e dei trasporti pubblici locali chiedendo regole di mercato e logiche industriali anche in questi settori, nonostante un milione di persone abbiano firmato i tre quesiti referendari per la ripubblicizzazione dell'acqua.
L'aggressione Con il collegato sul lavoro Governo e Confindustria sferrano un colpo mortale ai lavoratori del privato, prendendo di mira l'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori e l'art. 41 della Costituzione, secondo cui la libertà dell'iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale, la sicurezza, la libertà, la dignità umana.
Il ricatto Il ricatto di Marchionne: per “concedere” un lavoro pone ai lavoratori di Pomigliano condizioni simili ad “una schiavitù senza catene”. Turni di lavoro mai introdotti prima in Italia, aumento della produttività, limitazione del salario, deroghe continue e gravissime al contratto nazionale e alla Costituzione con la limitazione del diritto di sciopero. Quanto chiede la Fiat a Pomigliano, i padroni lo chiederanno ben presto a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori. Il lavoro senza diritti diventerà la regola generale se non ci sarà una risposta generale e di massa.
Si può resistere Di fronte a questa terribile pressione la FIOM ed i lavoratori di Pomigliano sono riusciti a tenere viva una resistenza con quasi il 40% di No all'accordo-ricatto. Per quanto si tratti certamente di una sconfitta, non c'è stato il plebiscito che Fiat e Governo speravano. Si può resistre dunque, come hanno fatto i lavoratori di Pomigliano, di Termini Imerese, della Innse, i precari dell'Ispra, i cassaintegrati dell'Asinara, i precari della scuola e dell'università, gli operai della Maflow. Si può resistere come stanno facendo, qui a Verona, i lavoratori della BPW. PER DIFENDERE L'ELEMENTARE DIRITTO AL LAVORO E AD UN REDDITO DECENTE.
Per questo lo sciopero del 25 giungo è utile e importante. Ma è necessario lavorare anche per l' autorganizzazione e l'unità di tutte le lotte, per un protagonismo ed una partecipazione dal basso, per una effettiva radicalità ed efficacia. La FIOM ha proposto per il 1 luglio, a Pomigliano, un'assemblea di tutti i delegati del gruppo Fiat. E' un'iniziativa giusta che può essere ripetuta, per organizzare assemblee di delegati, di Rsu, di comitati in lotta in ogni città e poi a livello nazionale, fino ad un'assemblea unitaria che lanci UNA GRANDE MANIFESTAZIONA NAZIONALE.

Contro la crisi uniamo le lotte!