Si è nascosta per tre giorni nel canale artificiale vicino alla piccola città di Salamina e stamani all’alba la Dignité, uno dei due battelli francesi della Flotilla 2 «Stay Human», ha lasciato la Grecia e ha fatto rotta su Gaza. Gli occhi di tutto il mondo ora sono puntati su questo questo piccolo yacht di 13 metri, che in 72 ore di navigazione si avvicinerà alle coste di Gaza per portare alla popolazione palestinese sotto assedio israeliano dal 2007 la solidarietà politica di tutta la Flotilla 2. E’ improbabile però che la Dignité riesca a raggiungere le coste palestinesi. La Marina militare israeliana appare decisa a fermare anche questa piccola imbarcazione con a bordo solo 9 tra attivisti, parlamentari e giornalisti, tra i quali Olivier Besancenot, Nicole Kiil-Nielsen, deputata di Europa–Ecologia, Annick Coupé, portavoce del sindacato Solidaires e Nabil Ennasri, presidente del Collettivo dei musulmani di Francia, e l’inviato di Libèration Quentin Girard. La tensione perciò è nuovamente salita nelle acque del Mediterraneo e si teme nelle prossime ore un arrembaggio della Dignité da parte di commando israeliani.
Il governo francese, per bocca del portavoce del ministero degli esteri, Romain Nadal, ha detto che la partenza della Dignitè è stata una “cattiva idea” ma a Parigi oggi tantissimi attivisti scenderanno in piazza per chiedere che la Francia faccia pressioni perchè siano garantite la sicurezza e l’incolumità dei passeggeri. Restano in Grecia nel frattempo le altre imbarcazioni della Flotilla 2, bloccate per ordine del governo Papandreou che negli ultimi tempi ha stretto i legami con Israele. Le navi della «Freedom flotilla» sono sequestrate a norma di un articolo del codice di navigazione greco applicabile solo in caso di guerra o di emergenza interna.
In Italia, in reazione alla linea dura contro la Flotilla adottata da Atene, sono state avviate iniziative di protesta davanti all’ambasciata e ai consolati greci mentre si levano voci che chiedono il boicottaggio dei prodotti greci ed esortano i turisti di non andare in vacanza in Grecia. Resta intanto in carcere John Klusmire, il capitano della nave Usa «Audacity of hope» dove su 52 persone in attesa di imbarco ben 30 sono cittadini Usa di religione ebraica. Fino a ieri nessun rappresentante dell’ambasciata americana lo aveva incontrato né chiesto un colloquio con lui.