La più grande manifestazione della storia greca, secondo i sindacati che l'hanno indetta, è stata funestata dalla morte di tre impiegati di una banca assalita a colpi di molotov. Un esito che ha confuso e scosso la piazza. Domani nuove manifestazioni mentre il Parlamento voterà il piano di austerità. Il governo chiede l'unità nazionale ma resta solo
La più grande manifestazione di sempre nella storia recente della Grecia. “Ma anche la più triste” dice Dimitri, uno dei dirigenti della Sinistra anticapitalista greca, testimone della assurda violenza che ha provocato tre morti a seguito del lancio di bottiglie molotov contro una banca di Atene. L’episodio ha marchiato a sangue una giornata nata sotto altri auspici, per quanto si temessero comunque gli scontri con la polizia. Al termine della manifestazione, infatti, un gruppo di black bloc, ha preso di mira, con il lancio di bottiglie molotov, la sede della Marfin Egnatia Bank, al centro di Atene, con i propri dipendenti al lavoro nel giorno dello sciopero. Le molotov sono arrivate inaspettate. Le persone bloccate dentro, una ventina, non sono riuscite a uscire dalla porta e sono così dovute salire ai piani superiori. Ma tre di loro, due donne, di cui una, impiegata della banca, incinta, e un uomo, non ce l’hanno fatta a salvarsi e sono morte di asfissia. La donna incinta è stata ritrovata semicarbonizzata.
La giornata era cominciata con una grande manifestazione popolare, la più grande nella storia greca, come dicono i sindacati che l’hanno indetta, il Gsee, del settore privato, e l’Adedy del pubblico. In piazza molta più gente – centomila o forse più - di quanta ne possa mobilitare la sinistra, moltissimi giovani ma anche famiglie con carrozzine al seguito. E come vuole la tradizione greca, con un’adesione allo sciopero del 100%, o quasi.
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La più grande manifestazione di sempre nella storia recente della Grecia. “Ma anche la più triste” dice Dimitri, uno dei dirigenti della Sinistra anticapitalista greca, testimone della assurda violenza che ha provocato tre morti a seguito del lancio di bottiglie molotov contro una banca di Atene. L’episodio ha marchiato a sangue una giornata nata sotto altri auspici, per quanto si temessero comunque gli scontri con la polizia. Al termine della manifestazione, infatti, un gruppo di black bloc, ha preso di mira, con il lancio di bottiglie molotov, la sede della Marfin Egnatia Bank, al centro di Atene, con i propri dipendenti al lavoro nel giorno dello sciopero. Le molotov sono arrivate inaspettate. Le persone bloccate dentro, una ventina, non sono riuscite a uscire dalla porta e sono così dovute salire ai piani superiori. Ma tre di loro, due donne, di cui una, impiegata della banca, incinta, e un uomo, non ce l’hanno fatta a salvarsi e sono morte di asfissia. La donna incinta è stata ritrovata semicarbonizzata.
La giornata era cominciata con una grande manifestazione popolare, la più grande nella storia greca, come dicono i sindacati che l’hanno indetta, il Gsee, del settore privato, e l’Adedy del pubblico. In piazza molta più gente – centomila o forse più - di quanta ne possa mobilitare la sinistra, moltissimi giovani ma anche famiglie con carrozzine al seguito. E come vuole la tradizione greca, con un’adesione allo sciopero del 100%, o quasi.
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