Gaza, 12 giugno 2010, Nena News – L’Egitto continua a collaborare attivamente al blocco della Striscia di Gaza attuato da Israele negli ultimi tre anni.
Il quotidiano di Algeri «al Khabar» riferisce che le autorità del Cairo hanno impedito l’ingresso nelle acque territoriali di Gaza ad una nave algerina con a bordo sette tonnellate di medicine e due di latte in polvere, nonostante un accordo raggiunto tra il ministero degli esteri algerino e il governo egiziano. La nave ha quindi fatto rotta verso il porto egiziano di al-Arish. A bordo ci sono alcuni deputati, pacifisti e uomini d’affari.
Il dittatore egiziano Hosni Mubarak dopo l’uccisione di nove attivisti turchi della Freedom Flotilla da parte dei soldati israeliani lo scorso 31 maggio ha annunciato l’apertura a tempo indeterminato del valico di Rafah, tra Gaza ed Egitto. Il Cairo però continua ad ostacolare i convogli diretti a Gaza e impedisce l’ingresso nella Striscia delle merci vietate da Israele, in particolare il cemento e i materiali per l’edilizia.
Intanto le proteste internazionali, seguite all’uccisione dei nove attivisti turchi, non hanno avuto alcun effetto concreto su Israele che continua ad attuare un blocco rigidissimo nei confronti di Gaza. L’Unrwa, l’agenzia dell’Onu che assiste i profughi palestinesi, ha comunicato che lo Stato ebraico ha concesso l’ingresso nella Striscia solo al 17 per cento del materiale necessario per completare due progetti edilizi – 151 appartamenti per sfollati a Khan Yunis – finanziati dalle Nazioni Unite. Per le costruzioni ha riferito l’Unrwa è stato autorizzato l’arrivo soltanto a 722 tonnellate di ghiaia e a 29 tonnellate di cemento. Riguardo la ricostruzione dell’ospedale al Quds, bombardato dalle forze armate israeliane durante l’offensiva «Piombo fuso» (dic 2008-gennaio 2009), Tel Aviv ha consentito l’ingresso soltanto di 20 tonnellate di cemento e quattro di acciaio. L’Onu ha precisato che da aprile in poi Israele ha consentito l’ingresso limitato di merci prima vietate: legname, alluminio, vestiti e scarpe.(red)
Nena News.
Il quotidiano di Algeri «al Khabar» riferisce che le autorità del Cairo hanno impedito l’ingresso nelle acque territoriali di Gaza ad una nave algerina con a bordo sette tonnellate di medicine e due di latte in polvere, nonostante un accordo raggiunto tra il ministero degli esteri algerino e il governo egiziano. La nave ha quindi fatto rotta verso il porto egiziano di al-Arish. A bordo ci sono alcuni deputati, pacifisti e uomini d’affari.
Il dittatore egiziano Hosni Mubarak dopo l’uccisione di nove attivisti turchi della Freedom Flotilla da parte dei soldati israeliani lo scorso 31 maggio ha annunciato l’apertura a tempo indeterminato del valico di Rafah, tra Gaza ed Egitto. Il Cairo però continua ad ostacolare i convogli diretti a Gaza e impedisce l’ingresso nella Striscia delle merci vietate da Israele, in particolare il cemento e i materiali per l’edilizia.
Intanto le proteste internazionali, seguite all’uccisione dei nove attivisti turchi, non hanno avuto alcun effetto concreto su Israele che continua ad attuare un blocco rigidissimo nei confronti di Gaza. L’Unrwa, l’agenzia dell’Onu che assiste i profughi palestinesi, ha comunicato che lo Stato ebraico ha concesso l’ingresso nella Striscia solo al 17 per cento del materiale necessario per completare due progetti edilizi – 151 appartamenti per sfollati a Khan Yunis – finanziati dalle Nazioni Unite. Per le costruzioni ha riferito l’Unrwa è stato autorizzato l’arrivo soltanto a 722 tonnellate di ghiaia e a 29 tonnellate di cemento. Riguardo la ricostruzione dell’ospedale al Quds, bombardato dalle forze armate israeliane durante l’offensiva «Piombo fuso» (dic 2008-gennaio 2009), Tel Aviv ha consentito l’ingresso soltanto di 20 tonnellate di cemento e quattro di acciaio. L’Onu ha precisato che da aprile in poi Israele ha consentito l’ingresso limitato di merci prima vietate: legname, alluminio, vestiti e scarpe.(red)
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