OPERAI, PRECARI, STUDENTI e MIGRANTI INSIEME
CONTRO IL GOVERNO BERLUSCONI
CONTRO MARCHIONNE E LA CONFINDUSTRIA
La crisi non è superata. Con il “patto per l’euro”, l’Unione europea ha deciso ancora di ridurre i salari (!), attaccare quel che resta dello stato sociale e portare l’età pensionabile a 67 anni! In Italia stanno finendo gli ammortizzatori sociali, i precari vengono lasciati a casa e i disoccupati crescono. Ma i profitti e le rendite finanziarie non si fermano. Diseguaglianze così profonde non ci sono mai state e sono inaccettabili! E Tremonti sta preparando un’altra manovra finanziaria da “lacrime e sangue”.
Questo sciopero generale è sicuramente anche il risultato delle enormi pressioni dal basso arrivate nei mesi scorsi, da dentro e fuori la CGIL, fin dalla manifestazione nazionale della FIOM del 16 ottobre, e poi dagli studenti, dallo sciopero dei metalmeccanici del 28 gennaio, ecc. Tuttavia rischia di essere una iniziativa tardiva e inefficace.
Certo, ogni manifestazione di lotta che contribuisca a un maggiore protagonismo di lavoratori, lavoratrici, precari, immigrati è un segnale positivo di resistenza alla crisi che va valorizzato. Ma è necessario, al contempo, dare chiari e precisi segnali di una continuità nella mobilitazione, fuori da ogni ambiguità.
Non è credibile, ad esempio, aver continuato a celebrare il 1° maggio, come se nulla fosse successo, insieme ai sindacati “complici” CISL e UIL, che hanno sottoscritto accordi separati per ormai oltre 7 milioni di lavoratori (metalmeccanici, pubblico impiego, commercio, ecc.), oltre a tutti i diktat di Marchionne e della Fiat. E peraltro la CGIL, continua a tenere aperto un tavolo di contrattazione nazionale con la Confindustria con l’obiettivo di concertare un nuovo patto sociale, in nome dell’incremento della produttività.
Per questo è più che mai necessaria una grande mobilitazione della classe lavoratrice che difenda salari , occupazione e diritti, che rivendichi un intevento pubblico sul futuro della Fiat. Obiettivo dello sciopero non possono essere solo le “inefficienze” del governo (che è in verità molto efficiente, a sostegno della Confindustria e dei banchieri, nei provvedimenti contro lavoratori, precari, donne e migranti).Così come non si possono lasciare da sole e separate tante vertenze, come da ultimo i lavoratori della Bertone.
VOGLIAMO:
• LA RIDISTRIBUZIONE DEL LAVORO CHE C’E’ TRA TUTTI basta licenziamenti comunque mascherati
• IL RIPRISTINO LA SCALA MOBILE CONTRO LA RIDUZIONE DEL POTERE D’ACQUISTO
• NESSUN REDDITO AL DI SOTTO DI € 1.000, NESSUN SALARIO SOTTO € 1.300 MENSILI
• LA TASSAZIONE DELLE RENDITE FINANZIARIE, DEI SOVRAPROFITTI E DI TUTTI I PATRIMONI SUPERIORI AI 200.000 EURO ALL’ANNO
• IL TAGLIO DELLE SPESE MILITARI 2 milioni di euro al giorno per la guerra in Afghanistan
Bisogna organizzare la rabbia di milioni di persone “senza futuro” in tutta Europa contro il padronato e governi liberisti. Come sta avvenendo nel mondo arabo, nelle piazze di Tunisi e del Cairo.
E’ necessario che tutti i settori sindacali combattivi, nella CGIL e nei sindacati di base, agiscano insieme per ricostruire il conflitto sociale, così come ad esempio sta avvenendo a Roma, Milano e altrove con l’esperienza dei delegati Autoconvocati di tutte le sigle sindacali. E anche la Mayday di Milano ha lanciato la proposta di uno “sciopero precario”, cioè di tutte e tutti contro la precarietà e per il diritto al reddito, alla casa, ai servizi: è anche questa la nostra lotta.
IN SOLIDARIETÀ CON LE LAVORATRICI ED I LAVORATORI DELLE FABBRICHE IN LOTTA! CONTRO IL RAZZISMO ISTITUZIONALE E LO SFRUTTAMENTO DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI MIGRANTI!
SINISTRA CRITICA Veneto