06 novembre 2012

14N - Tutti in piazza contro il governo Monti e i ricatti di UE-BCE-FMI


Il 14 Novembre in diversi paesi europei sono state lanciate mobilitazioni convergenti contro le politiche di austerità che stanno massacrando i lavoratori e le classi popolari.
In Spagna, Grecia e Portogallo le organizzazioni sindacali, sia quelle più tradizionali che quelle alternative, hanno convocato lo sciopero generale dell’intera giornata. Altre iniziative parziali di lotta o manifestazioni sono previste in Francia, Belgio, Gran Bretagna, Germania. In questi paesi, i grandi movimenti sociali che si sono espressi nelle piazze e nella società nei mesi scorsi, convergeranno sulla scadenza dello sciopero generale, trasformandolo in una “mobilitazione sociale” generalizzata contro le politiche imposte dalla Troika (UE-BCE-FMI) e contro i rispettivi governi.
La CES, la confederazione delle organizzazioni sindacali burocratiche e concertative, ha deciso di chiamare per quella giornata ad una mobilitazione europea da articolare diversamente nei diversi paesi del continente. La CES prende questa iniziativa su una piattaforma inadeguata e che rivendica la prospettiva, illusoria e perdente, di un nuovo “patto sociale” con le imprese contro le politiche di austerità imposte dal grande capitale finanziario e industriale. Ma allo stesso tempo è costretta a scendere sul terreno della mobilitazione da una situazione sociale sempre più esplosiva, in cui il conflitto nei diversi paesi tende a radicalizzarsi e cresce la spinta ad un coordinamento europeo delle risposte e delle resistenze all’austerità imposta per uscire - senza riuscirci - dalla crisi del debito sulla spalle del lavoro salariato tutto. In molti paesi europei, infatti, sia le organizzazioni del sindacalismo conflittuale che i movimenti sociali hanno deciso di utilizzare la giornata del 14 novembre per lanciare una sfida: fare un passo in avanti per unificare lotte, resistenze, conflitti e vertenze sulla strada della costruzione di un vero sciopero dei lavoratori dei paesi europei in grado di paralizzare l’economia del continente e indicare gli elementi di una alternativa di politiche economiche e sociali all’austerità capitalistica.
In Italia fino ad oggi abbiamo le 4 ore di sciopero generale proclamate dalla Cgil “per il lavoro e la solidarietà, contro l’austerità”, le otto ore proclamate dai Cobas e la convergenza della Fiom sulle 4 ore della Cgil, che perde un’altra occasione di generalizzare una mobilitazione insufficiente spostando il proprio sciopero di categoria all’inizio di Dicembre. Invece, i movimenti della scuola e della formazione e alcuni settori Cgil come FLC, Filcams e SLC hanno già dichiarato di estendere la mobilitazione all’intera giornata nella propria categoria (scuola, commercio, telecomunicazioni).
Una risposta sicuramente limitata nonostante queste spinte e la domanda che arriva da quei lavoratori europei che pagano più pesantemente i costi della crisi di convergere sul 14 novembre per farne una grande giornata di mobilitazione e lotta sociale.
Nonostante questi limiti, crediamo che tutti i delegati, le delegate, i lavoratori e i militanti sindacali combattivi, debbano lavorare per costruire la giornata del 14 Novembre come un appuntamento di lotta vero. Infatti, seppur timida e con intenzioni inoffensive, la convocazione della Cgil è avvenuta anche per il segnale dato dal No Monti Day del 27 ottobre a cui dobbiamo dar seguito attraversando, con una piattaforma alternativa a quella della Cgil e della CES, anche questa giornata dando voce alle tante lotte e resistenze sparse e disperse in questo Paese. Sarebbe sbagliato, e un segnale di debolezza, non raccogliere queste sfide internazionali alla mobilitazione per mettere in discussione e cercare di rovesciare il tavolo apparecchiato dalle burocrazie concertative.
Questa data sarà preceduta dalle mobilitazioni annunciate dal mondo della scuola, già in lotta da settimane, per il 10 Novembre contro le misure distruttive contenute nella recente Legge di Stabilità. Ogni occasione va sostenuta per connettere le differenti vertenze contro attacco a orario e salario, tagli e licenziamenti verso una piattaforma di lotta che tutto il sindacalismo conflittuale deve sostenere insieme ai movimenti sociali, per i beni comuni e in difesa della scuola pubblica, degli studenti e dei precari.
Costruiamo in ogni città una mobilitazione prolungata che faccia pesare e renda visibile la determinazione alla lotta di giovani e lavoratori!
Una giornata di lotta contro il governo Monti le politiche di austerità e l’unità nazionale degli schieramenti politici che lo sostengono; contro le politiche di massacro sociale della troika in Europa; per costruire insieme una opposizione sociale durevole capace di coordinarsi sul piano europeo e non solo con le lotte ed i movimenti sociali in corso.

TUTTI IN PIAZZA CONTRO IL GOVERNO MONTI ED I RICATTI DI UE-BCE-FMI

Coordinamento delle lavoratrici e dei lavoratori autoconvocat* - contro la crisi